Tra i prodotti più acquistati dai consumatori di cannabis legale e i suoi derivati, ci sono sicuramente le infiorescenze di canapa. Scopriamo che cosa sono e quale utilizzo farne.
Cominciamo innanzitutto con lo specificare che non esiste un solo tipo di infiorescenza, ma in natura e in commercio è possibile trovarne diverse qualità e tipologie. Dopo qualche cenno storico, andiamo dunque a scoprire dove e come si coltivano le infiorescenze di canapa e quale utilizzo ne viene fatto. Senza dimenticare i limiti di legge entro i quali queste infiorescenze e i loro derivati vengono considerati non perseguibili dalle autorità nel nostro Paese.
Indice dei contenuti
Cenni storici
La canapa è una pianta grassa che appartiene alla famiglia delle cabbanaceae ed è principalmente conosciuta alla maggioranza delle persone con il nome di cannabis o marijuana. Si tratta di una pianta coltivata fin dagli albori della civiltà umana, tant’è che troviamo testimonianze della sua coltivazione già dagli antichi egizi. La cannabis è da sempre utilizzata per diversi scopi: dalla produzione di carta e cosmetici a quella dei tessuti, passando per tutta una serie di impieghi anche nell’edilizia e nel campo energetico. Il principale utilizzo della canapa è però quello alimentare.A livello alimentare infatti la canapa fornisce un ottimo alleato e la sua assunzione può avvenire direttamente consumandone i semi o utilizzando l’olio da essi derivato come condimento. Sul piano ricreativo, le infiorescenze vengono usate come
Cannabis Sativa
Dalle infiorescenze di canapa femmina, viene ottenuta la cannabis light (anche conosciuta con il nome di cannabis legale), acquistabile in tutti i punti vendita e siti internet dedicati al mondo della canapa. La principale differenza tra la cannabis light – o cannabis sativa – e quella illegale è la quantità del principio attivo Thc, uno psicotropo che prova alterazioni a livello di percezione della realtà. Nelle infiorescenze di cannabis è invece presente il cannabinoido Cbd, il principio attivo che non causa alterazioni psichiche ma che invece ha tutta una serie di effetti benefici del cbd per l’organismo.
Infiorescenze di canapa: differenze tra Sativa e Indica
Le due principali tipologie di infiorescenze di canapa utilizzate nella realizzazione di prodotti derivati dalla cannabis e acquistabili in commercio sono la canapa Satica e canapa Indica. La prima è coltivata principalmente in Paesi dal clima caldo e umido, essendo una pianta che ben si adatta alle alte temperature. Le principali nazioni produttrici di cannabis Sativa sono India, Colombia, Thailandia e Messico. Rispetto alla canapa Indica, quella Sativa richiede tempi di coltivazione più lunghi (circa 12 settimane), dando però maggiori risultati in termini di produttività rispetto alla Indica.
Il principale utilizzo della cannabis Sativa è nell’industria tessile e edile, anche se ultimamente si sta rivelando un buon alleato anche a scopo terapeutico. Dalla sua, la canapa Indica richiede meno tempo di coltivazione (6 settimane), si adatta molto più facilmente a coltivazioni indoor e contiene una maggiore quantità di Cbd rispetto alla Sativa. Questo fa della canapa Indica la principale materia prima per quanto riguarda la realizzazione di tutti quei prodotti che contrastano efficacemente gli stati di ansia, disturbo post-traumatico da stress e disturbo ossessivo-compulsivo.
Infiorescenze di canapa e legislazione
Negli ultimi anni finalmente anche nel nostro Paese è caduto il tabù legato alla coltivazione e al consumo di prodotti derivati dalla canapa. Grazie alla legge 242/2016, entrata in vigore nel gennaio del 2017, anche l’Italia ha stabilito la quantità di principio attivo Thc che è possibile commercializzare. Questo ha permesso la diffusione anche nella nostra penisola di shop dedicati alla vendita al dettaglio di prodotti derivati dalla cannabis e le sue infiorescenze. Il tutto ovviamente all’interno di alcuni parametri stabiliti dalla legge. Dunque per essere considerato legale e commercializzabile, un prodotto derivato dalla canapa deve avere una percentuale di Thc compreso tra lo 0,2 e lo 0,6%. Ogni prodotto che superi questa soglia viene ritenuto illegale e perseguibile a livello legale.
L’Italia è uno dei Paesi dove la canapa viene coltivata in maggiore quantità, al punto che il nostro Paese è stato a lungo tempo il secondo produttore mondiale di canapa. Il nostro clima mite e un terreno altamente coltivabile ha dunque reso possibile raggiungere questi risultati. Le infiorescenze di cannabis vengono selezionate in maniera dettagliata prima di essere raccolte. Di solito le infiorescenze vengono coltivate senza ricorrere a sostanze chimiche o altre attrezzature. Stessa cosa avviene per la raccolta, eseguita a mano per non alterare la composizione fisica della pianta.
Utilizzo
Le infiorescenze di cannabis hanno diverse proprietà. Per questo motivo vengono indicate come un potente alleato per la salute dell’organismo tanto a livello fisico quanto a livello mentale. Ovviamente tra gli effetti benefici più conosciuti della canapa troviamo il rilassamento. Il Cbd infatti aiuta ad alleviare lo stato d’ansia, favorisce la sonnolenza e contrasta efficacemente l’insonnia. Diversi studi stanno poi dimostrando l’efficacia del Cbd anche come antinfiammatorio e lenitivo. Venendo utilizzato sotto forma di prodotti cosmetici per contrastare eruzioni cutanee come eczemi, psoriasi e acne. A tutti gli effetti, l’infiorescenza della canapa rappresenta la parte più nobile della pianta. Essendo ricca di Omega 3, Omega 6, amminoacidi e vitamine di varia natura aiutano a regolare i cicli interni del nostro organismo.
Canapa e i suoi derivati
Tra i derivati delle infiorescenze di canapa maggiormente commercializzati troviamo l’olio di cannabis. Si tratta di un derivato ricchissimo di sostanze nutritive che aiuta a contrastare l’insorgenza di patologie cardio-vascolari. Inoltre aiuta a fornire all’organismo dei nutrienti essenziali che il nostro corpo non è in grado di sintetizzare autonomamente. Sempre più noti sono poi i benefici che l’olio di canapa (e i cannabinoidi in generale) fornisce ai pazienti in terapia oncologica. Il Cbd infatti favorisce la stimolazione dell’appetito e contrasta il senso di nausea spesso conseguente ai cicli di chemioterapia. La canapa si è dimostrata essere anche un alleato valido per lenire patologie della sfera psichica, grazie alle sue proprietà calmanti e rilassanti.
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